Si, qui ci metto il cuore.
Canto da più di vent’anni. Sono cresciuto musicalmente con il britpop/rock inglese e con quell’eleganza senza tempo che va dai Beatles passando per il Glam dei Queen e strizzando l’occhio a mostri di oltreoceano come Elvis e Mr Sinatra.
Negli anni la bussola si è spostata: complice la strada condivisa con i miei “compagni di avventure” mi sono avvicinato sempre di più alla canzone d’autore italiana. È lì che ho trovato un linguaggio diretto, vero, che parla delle cose semplici e importanti.
Non mi sento un fenomeno e non mi interessa sembrarlo. Quello che mi interessa è fare bene il mio mestiere: ascoltare le canzoni prima di cantarle, rispettarle, cercare sempre quel millimetro in più di sincerità. Quando salgo sul palco, grande o piccolo che sia, mi riconosco: la voce diventa casa, e cantare mi ricorda perché si sta al mondo.
“Per Te” è il mio piccolo EP: cinque cover di grandi voci femminili italiane, scelte come un omaggio. Niente di che sia chiaro, non fa proclami e non alza la voce: è un biglietto piegato, lasciato tra le pagine. Parla di ciò che resta, di quello che non si dice, di certi silenzi che sanno di luce. Per certi versi lo definisco qualcosa di intimo per quello che rappresenta.
Se ti va di ascoltare, ti ringrazio...niente orpelli, solo rispetto e sincerità. Io ci metto tutto: il fiato, le mani, la testa e soprattutto il cuore...che non si stanca mai.
Il resto è semplice: un microfono, qualche canzone, e la gioia — ogni volta nuova — di cantarle davvero.